Monticelli il giorno dopo: "Non siamo una squadra"

PESCARA – Monticelli, Olivieri e Gerosolimo il giorno dopo. I tre responsabili della mancanza di maggioranza ieri in Consiglio regionale, coloro che di fatto ne hanno impedito lo svolgimento, avviando un braccio di ferro con i colleghi della maggioranza, oggi si spiegano. Luciano Monticelli (Pd), dice che non chiede “un posto da assessore” ma che all’interno della maggioranza tutto va rivisto, visto che “non siamo una squadra”. Il malessere va ricercato, secondo l’ex sindaco di Pineto, nel "tradimento" sui punti nascita e anche nella mancata considerazione da parte della giunta e, ancora, della maggioranza, dell’importanza di alcune associazioni locali. Come dire. “Niente conto l’orchestra sinfonica abruzzese, ovviamente, ma tutti vanno considerati e trattati con dignità, cosa che non avviene”. Per Oliveri e Gerosolimo (Abruzzo civico), tutto va riportato alle divergenze con le decisioni sulla sanità (aspetto su cui sin dalla campagna elettorale la lista ha puntato molto) e promettono di “non mollare” sui punti nascita. Ma anche qui c’è un problema di considerazione, di “pari dignità”. Abruzzo civico, inoltre (non solo i suoi due Consiglieri regionali) sente molto il mancato dialogo e confronto paritario sui temi con il governatore D’Alfonso, che non avrebbe mantenuto alcune premesse al rapporto (in pratica promesse magari non esplicitate ma lasciate intendere). Difficile, però, non prendere in considerazione che Abruzzo civico nutrisse una (legittima) ambizione ad un assessorato.